In Levitico 11 e nel passo parallelo di Deuteronomio 14 vengono elencati gli animali puri e gli animali impuri. Questa differenziazione non è una novità della legge di Mosè (che ha provveduto a metterla per iscritto) ma già veniva fatta, per esempio, ai tempi della Genesi.
Quando il Signore parlò a Noè disse (Genesi 7:2-3): Di ogni specie di animali puri prendine sette paia, maschio e femmina; e degli animali impuri un paio, maschio e femmina. Anche degli uccelli del cielo prendine sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza sulla faccia di tutta la terra. Quindi a Noè qualcuno aveva già spiegato questa distinzione perché Dio gli parla dando la cosa per scontata. Forse questa conoscenza risale ai tempi di Adamo e della caduta quando Dio coprì di pelli la nudità dell’uomo. Queste pelli provengono da un sacrificio animale, forse in quell’occasione Dio fece distinzione tra animali graditi per il sacrificio e non. Anche Abele offerse in sacrificio a Dio un animale puro (primogenito di pecora) e il suo grasso.
Gli animali puri espressamente elencati in Deuteronomio 14 sono (v.4): il bue, la pecora, la capra, il cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l’antilope, il capriolo e il camoscio. Tutti gli animali puri avevano in comune tre cose: (Le 11:3) l’unghia spartita, il piede forcuto e la ruminazione. Il coniglio, il maiale e il cavallo che alcuni di noi mangiano sono dunque animali impuri. Alla lista dei puri si aggiungono anche gli animali acquatici con pinne e squame. Sono dunque bandite le cozze, le vongole, i gamberetti, l’anguilla, che comunemente mangiamo. Lo struzzo che di recente è entrato di moda è un animale impuro. Sono invece puri animali che non avremmo nemmeno il coraggio di assaggiare come le cavallette, le locuste e i grilli. Anche il cane e il gatto che oggi sono i migliori amici dell’uomo sono animali impuri.
Possiamo dunque cercare di comprendere come dovrebbe sentirsi un ebreo ortodosso in mezzo a una società come la nostra. Distinguere il puro dall’impuro è una faccenda che richiede grande attenzione e costringe a distinguersi dal mondo che ci circonda.
In effetti era proprio questo lo scopo che si prefiggeva questa prescrizione di Dio:
(Deut 14:1) Voi siete figli per il Signore vostro Dio; non vi fate incisioni addosso e non vi radete tra gli occhi per un morto, poiché tu sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio. Il Signore ti ha scelto perché tu sia il suo popolo prediletto tra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra. Non mangerai nessuna cosa abominevole.
Dio dunque prescrisse queste norme perché il popolo si distinguesse dalle nazioni circostanti. Come loro dovevano distinguere tra animali puri e impuri così Dio faceva distinzione tra Israele e tutte le altre nazioni. Ecco perché gli stranieri venivano anche paragonati ai cani (Mt 15:26).
In Atti 10 leggiamo di una svolta storica da questo punto di vista. Pietro è invitato in visione da Dio a mangiare da una tovaglia discesa dal cielo ogni sorta di quadrupedi, rettili della terra e uccelli del cielo. La voce a lui rivolta diceva: le cose che Dio ha purificate, non farle tu impure. Questa visione non dimostrava semplicemente che tutti i cibi sono diventati puri per coloro che credono in Cristo (1Tim 4:3-5), ma soprattutto che (Atti10) “nessun uomo deve essere ritenuto impuro o contaminato” , “che Dio non ha riguardi personali ma che in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente gli è gradito” e (Atti11) “Dio ha concesso il ravvedimento anche agli stranieri affinché abbiano la vita”.
In Efesini 2 è ulteriormente spiegato questo miracolo di Dio. “Dio ha vivificato anche voi, che un tempo eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati” “Perciò ricordatevi che un tempo voi, stranieri di nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi” “ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele ed estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo. Ma ora, in Cristo Gesù voi che eravate lontani siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo” “perché per mezzo di lui gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito” “voi pure entrate a far parte dell’edificio che ha da servire come dimora di Dio per mezzo dello Spirito” cioè della chiesa. Nel corpo di Cristo non c’è più distinzione tra ebrei e stranieri così anche la rappresentazione di questa realtà (la distinzione tra animali puri e impuri) non ha più valore e un Ebreo che crede in Cristo può mangiare tutte le cose buone che Dio ha creato con ringraziamento e così lo straniero non è costretto ad astenersi.
Allora il credente non ha più nulla a che fare con il puro e l’impuro? No. Anche il cristiano è esortato a distinguere tra giustizia e ingiustizia, tra fedele e infedele, tra Cristo e Satana, fra il tempio di Dio e gli Idoli. In 2Co6:17 questa realtà è paragonata a quella distinzione che una volta si faceva tra animale puro e animale impuro. Ogni figlio di Dio è chiamato allo stesso rigore nel discernere la volontà di Dio ed evitare ogni cosa che ci possa soggiogare all’infedele. Il giogo era un vincolo che costringeva due animali a fare lo stesso percorso. Anche noi dobbiamo evitare ogni legame che ci costringerebbe a fare un compromesso con un infedele a scapito della parola di Dio per esempio un matrimonio, una società, un’amicizia profonda, un patto, un certo contratto, una qualsiasi cosa che per farla richieda assoluta concordia, sintonia di cuore . “Quale rapporto...quale comunione...quale accordo...quale relazione...quale armonia” potrebbe mai esservi? “Non vi ingannate: le cattive compagnie corrompono i buoni costumi” 1Co 15:33.
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8 commenti:
ciao vi saluto nel nome del Signore mi chiamo giuseppe e vorrei chiedervi in che cosa voi credete e se appartenete a qualche organizzazione vi lascio con queste semplice parole e spero di avere qualche risposta da voi, Dio vi benedica.
Caro Giuseppe sono Roberto puoi trovare una sintesi di "chi siamo" a questo indirizzo
http://angolobiblico.blogspot.com/search/label/Chi siamo
Dio benedica il tuo desiderio di Verità.
(prima lettera di Giovanni, cap.5 v.20-21)
Bisogna ricordare che fu Dio stesso a dare agli esseri umani il permesso di mangiare animali puri ed impuri, cioè tutto ciò che vive e si muove (Genesi 9:3).
Quindi gli esseri umani dopo il diluvio iniziarono a mangiare carne di animali di ogni genere.
Anche gli israeliti prima di ricevere le leggi da Mosè mangiavano carne come le altre nazioni, specialmente nei 430 anni in Egitto. E non bisogna dimenticare che le leggi sugli animali furono dati agli israeliti e sono validi solo per loro; le nazioni non hanno mai ricevuto delle leggi o divieti sul mangiare.
Molto bello questo insegnamento!
Dio ci ha dato delle leggi e quando il Signore parla ci sono sempre molteplici motivi; sono d'accordo quasi su tutto ma questa frase non mi convince "un Ebreo che crede in Cristo può mangiare tutte le cose buone che Dio ha creato con ringraziamento e così lo straniero non è costretto ad astenersi." Quale problema sorgerebbe nell'astenersi dal mangiare cibi impuri? Perch é un Ebreo dovrebbe iniziare a mangiare alimenti che non sono del tutto sani per l'alimentazione dell'uomo? È proprio per questo che il Signore li ha vietati per il Suo popolo! Questo non vuol dire che chi li mangia non è salvato perché Cristo ha vinto ogni cosa per chi crede in Lui, non significa nemmeno che l'uomo non dovrebbe impegnarsi a seguire le regole di YHWH e iniziare a fare tutto quello che è lecito per noi... Dio voleva, vuole e vorrà comunque un popolo appartato, ha mandato Suo figlio per riscattarci e lo Spirito Santo per consolarci, non insegnamo però a mangiare di ogni cibo, sia in senso figurato e non, dobbiamo comunque insegnare la consacrazione in tutte le sue sfaccettature.
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